Dipendenza da lavoro
La definizione della dipendenza dal lavoro viene introdotta negli anni '70 negli Stati Uniti. Attualmente è considerato un sintomo dello spettro ossessivo-compulsivo caratterizzato dall'ossessione per la perfezione, l'ordine e il controllo a scapito della flessibilità, dell'apertura e dell'efficienza.
I criteri in base ai quali si può parlare di dipendenza sono i seguenti:
- il lavoro diventa il cardine attorno al quale ruota tutta la vita di un individuo che finisce con il considerare il medesimo come prioritario rispetto alla sua salute e alla sua famiglia. Si crea così un circolo vizioso cui consegue un aumento ulteriore dello stress.
- Il dipendente sente il bisogno impellente di lavorare perdendo di vista gli hobby o altri interessi arrivando a volte a mentire sul modo in cui passa la giornata. Non sono rari episodi di persone che avendo passato 15 ore al lavoro dicono di essere stati in altri posti, ad esempio in palestra, per coprire questo loro comportamento.
- Il dipendente è un perfezionista alla stregua dell’anoressica che si mantiene a dieta nonostante tutti la vedano magra, il workaholic cerca di rendere perfetto il suo lavoro in ogni dettaglio.
- Il dipendente è caratterizzato da una notevole rigidità comportamentale. Queste persone utilizzano lo stesso pattern comportamentale segnalando una totale assenza di flessibilità e creatività.
- La dipendenza da lavoro si manifesta a livello fisico perché si instaura una vera e propria dipendenza da adrenalina. Questi valori sempre elevati di adrenalina servono a dare l’illusione di un’energia e una forza infinita.
- Il dipendente è spinto al lavorare eccessivamente, avverte una vera e propria compulsione.
Il meccanismo della dipendenza da lavoro si instaura in maniera graduale passando attraverso tre fasi (iniziale: uso, piacere e abuso; critica: abuso, comportamento evasivo, assuefazione; cronica: assuefazione, dipendenza).
Esiste una differenza tra “dipendenza” e “lavorare sodo”.
Dipendenza:
- il luogo di lavoro è confortevole rispetto alla vita ed è utilizzato per porre distanza con sentimenti spiacevoli (es. incapacità ad essere genitore);
- non esiste confine tra vita personale e professionale;
- ottenere altri lavori provoca intense esperienze adrenaliniche;
- è impossibile non lavorare.
Lavorare sodo:
- il lavoro è necessario ma non è un obbligo;
- esiste barriera tra vita personale e professionale;
- l’esperienza adrenalinica non è vissuta come eccitante;
- è sentita l’esigenza di non lavorare.